
Lo SPID è diventato a pagamento per chi utilizza Aruba come provider, il motivo è legato al fatto che non sono mai stati erogati gli incentivi, che erano stati promessi ma che non sono mai arrivati. Si trattava di una cifra ridotta, circa 40 milioni di euro, che non sono mai arrivati ai gestori i quali - a partire da quest'anno - hanno la necessità di far pagare il servizio.
Dal punto di vista strettamente politico la questione non è da poco: questi servizi, come anche la posta certificata, sono diventati obbligatori per usufruire di altri servizi, cioè per tutelarsi, per lavorare, per gestire le proprie pratiche, per essere autonomi. Tuttavia se lo Stato ha imposto un modus operandi che richiede di avere degli strumenti, è bizzarro che poi si ritiri lasciando le aziende con l'onere di definire i prezzi, i modi.
Al netto di questo ci importa sapere che i nostri provider, man mano che cambieranno i loro servizi da gratuiti a pagamento, ci avvertiranno, in modo da lasciare il tempo di passare alla versione a pagamento, dopo di che, passato il tempo massimo, SPID si bloccherà.
Oltre allo SPID c'è anche la CIE, ovvero la Carta d'Identità Elettronica: questo secondo metodo è gestito da un Provider Unico, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il Costo fisso di questo servizio è di 16,79€ + diritti di segreteria, richiede una presenza fissa fisica in Comune.
Lo SPID invece è servito da Identity Provider (Poste, Aruba, InfoCert…) e si possono avere più realtà virtuali, si attiva on line o in persona e ha un costo in via di definizione da parte dei diversi provider.
La situazione quindi è piuttosto complessa poiché noi cittadini ci siamo abituati a gestire le pratiche utilizzando degli strumenti che erano gratuiti e ora che la grande maggioranza di italiani è passata al digitale, emergono i costi. MC