Global Sumud Flotilla: razzi antipirata contro di loro
Global Sumud Flotilla: razzi antipirata contro di loro
La Global Sumud Flotilla, un’iniziativa umanitaria composta da oltre cinquanta imbarcazioni provenienti da vari porti del Mediterraneo, si stava dirigendo verso Gaza con l'intento di portare aiuti in un contesto di crisi umanitaria grave. Tuttavia, nella mattinata del 24 settembre, a sud di Creta, il convoglio è stato colpito da una serie di attacchi in acque internazionali, segnati dall'uso di droni, bombe sonore e spray urticanti. Tra le imbarcazioni coinvolte ci sono state la Zefiro, la Morgana e la Taigete, ma fortunatamente non ci sono stati feriti tra gli equipaggi.

Le segnalazioni degli organizzatori parlano di esplosioni che hanno causato danni strutturali significativi, in particolare alla Zefiro e alla Morgana. Maria Elena Delia, portavoce italiana della Flotilla, ha denunciato pubblicamente attraverso i social media la "violazione gravissima" dei diritti marittimi internazionali. Ha anche invocato un intervento immediato delle autorità italiane e internazionali, evidenziando come tali attacchi sembrino mirati a scoraggiare gli aiuti umanitari diretti a Gaza, dove la situazione è già disperata.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha cercato di gestire la crisi dal fronte diplomatico, richiedendo garanzie di sicurezza da parte di Israele e promettendo che l'Italia monitorerà la situazione per tutelare i cittadini italiani coinvolti nella Flotilla. Queste azioni sono state accompagnate da un forte malcontento politico in Italia, con l'opposizione — composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra — che ha occupato l'emiciclo parlamentare per chiedere accountability da parte del governo italiano.

Questa non è la prima volta che la Flotilla si trova al centro di incidenti controversi. Fondata nel 2025, la missione ha già subito attacchi, inclusi eventi pregressi come l'incendio diretto all'imbarcazione Alma. Gli attivisti hanno chiesto di continuare la propria missione nonostante gli attacchi, ribadendo che ogni aggressione rafforza il loro impegno nei confronti di Gaza.

Tuttavia, la missione è stata recentemente afflitta anche da tensioni interne. La critica riguardo alla gestione comunicativa e politica della Flotilla ha portato a disaccordi tra i membri, culminando con l’uscita di Greta Thunberg dal consiglio direttivo. Thunberg ha espresso disapprovazione verso le modalità comunicative del gruppo, auspicando un focus maggiore sulla crisi umanitaria piuttosto che sulle dinamiche interne.
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