
Martedì 23 settembre, Enzo Iacchetti tornò nello studio di È sempre Cartabianca, una settimana esatta dopo il controverso scontro con Eyal Mizrahi che aveva scosso l'Italia. Il noto conduttore di Striscia la Notizia si presentò nuovamente alla trasmissione condotta da Bianca Berlinguer su Rete 4. Doveva difendersi da una parolina che ormai è usata a caso come un vezzo, hanno detto che è fascista, ma siccome esce sempre da bocche malcucite quando ti danno del fascista o hanno paura oppure significa che stai dicendo qualcosa di vero. Gli altri invece sono lecchini woke neologistici.
In un'intervista esclusiva a Fanpage.it, Iacchetti rivelò di avere "perso parecchio lavoro" e di ricevere "minacce di morte", ma si dichiarò pronto a tornare in trasmissione senza fare passi indietro. Il suo intervento si preannunciava esplosivo, e già anticipò che intendeva chiarire la sua posizione riguardo alla discussa vicenda.
Il retroscena sull'ospite Mizrahi fu rivelato da Iacchetti, che spiegò come molti lo considerassero un moderato: "Era un provocatore andato lì proprio per fare propaganda. Né io né Bianca sapevamo che fosse il presidente di Amici d'Israele; era stato spacciato per nemico di Netanyahu". Inoltre, Iacchetti si scagliò contro i giornalisti che lo criticavano: "Senza Mediaset, tutti questi giornalisti-giornalai che mi sputano in faccia sarebbero in mezzo a una strada". Rivelò anche il proprio dispiacere per il silenzio della politica: "Nessuno a sinistra mi ha scritto o chiamato". Infine, roseva un'affermazione sulla premier Giorgia Meloni, sottolineando che stesse realizzando di non poter più mantenere persone ignoranti nel suo governo.
La puntata è un appuntamento imperdibile, con Iacchetti pronto a "rompere il palco" per difendere le sue convinzioni, sostenendo che la questione fosse "solo umanitaria, non ideologica". Ad ogni modo per chi non l'avesse visto c'è la versione streaming. Iacchetti è certamente indisponente e antipatico, anche quando conduce, ma spesse volte ha ragione, non è certamente un estremista. Ha espresso il suo parere. I fatti sono semplici: c'è un aggressore HAMAS, un aggredito ISRAELE una vittima PALESTINA. Semplice e chiaro come le caramelle: non confondiamo la Palestina, nobile Stato, con Hamas, piccola zona di comando terroristico neonazista insediata a Gaza. MC