Dantone torna con la Filarmonica tra Haydn e Mozart
Dantone torna con la Filarmonica tra Haydn e Mozart
Lunedì 20 febbraio, alle ore 20 al Teatro alla Scala, Ottavio Dantone torna sul podio della Filarmonica con un programma che accosta la Sinfonia n. 38 in re maggiore Praga di Wolfgang Amadeus Mozart e la Sinfonia n. 103 in mi bemolle maggiore Mit dem Paukenwirbel (col rullo di timpani) di Franz Joseph Haydn. Tra le due sinfonie, Dantone propone per la prima volta nella stagione Filarmonica la cantata di Haydn Berenice che fai?, interpretata dalla voce del mezzosoprano Cecilia Molinari.

Interprete richiesto in tutto il mondo per la musica del XVII e XVIII secolo, al centro anche della sua esperienza come direttore dell’Accademia Bizantina, Dantone ha abituato il pubblico scaligero a programmi raffinati e filologicamente ricercati. In questa occasione propone due sinfonie “da viaggio”. La Sinfonia n. 38 porta il nome della città dove è stata eseguita la prima volta, quella Praga dove Mozart si era trasferito in cerca del successo perduto a Vienna. Era stato invece il pubblico britannico a volere il soggiorno di Haydn a Londra, dove scrisse dodici sinfonie. La n. 103 è la penultima, soprannominata "col rullo di timpani" per il sommesso mi bemolle rullato, di durata indeterminata, che incornicia il primo movimento.
Scrive Carla Moreni nelle note di sala: «Haydn e Mozart, una Sinfonia per ciascuno: il programma non potrebbe presentarsi con un profilo più classico, nella forma più lineare immaginabile. In realtà, al di là della superficie, questa apparente classicità viene subito intenzionalmente sparigliata: in parte per il carattere interno, imprevedibile delle due Sinfonie; in parte per l’inserimento tra loro di un brano eccentrico, una Cantata dai riflessi intrecciati tra scrittura vocale e strumentale. […] La vera sorpresa delle sorprese la porta la gemma incuneata al centro di questo impaginato: una Cantata di Haydn, scelta con la precisa intenzionalità di far da ponte, di richiamare attenzioni. Datata 1795, lo stesso anno della Sinfonia, il compositore la trasforma da oggetto passato, ormai fuori moda, a modernissima scena teatrale. È il suo cesellato monologo a diventare protagonista interlocutorio tra le due pagine strumentali, di cui rispecchia i contenuti astratti rilanciandoli in una vocalità sfaccettata, cangiante sulla emotività vibratile della parola».
Lunedì 20 febbraio 2023, ore 20
Teatro alla Scala
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