Qwerty e ortografia: la passione indecente continua

Secondo il motore di ricerca Google in Italia esiste una particolare predilezione per gli errori di battitura da tastiera qwerty. Credo che sia sintomatico di poco interesse a imparare come si usa internet, ma probabilmente è anche perché siamo molto distratti e cambiamo spesso cellulare senza impostare la correzione automatica, altrimenti tutto ciò non succederebbe.
La parola più contestata in assoluto è “buon giorno” che compare più spesso nella forma con lo spazio al posto del canonico “buongiorno”; ma i problemi persistono anche con i saluti di commiato, infatti “ciao” diventa spesso “viao” un tipo di saluto felino che va bene solo per i social.
Segue la infinita catastrofe degli accenti che sognano di essere apostrofi (dove l'utenza spiega che, tuttavia, si tratta di pigrizia consapevole, perché la letterina accentata – ammesso che si decida per quella giusta – sarebbe troppo distante dalla tastiera libera).
Ma le nostre fantasie sono partorite la notte durante le ore del sonno, infatti “Feisbuc” ha ormai dato alla vita numerose pagine omonime in italiano maccheronico, seguito da “Wazzup” complice lo slang americano e “Istagram” il problema della “N” che cade lo abbiamo già nella grammatica, insito nel nostro DNA da Roma a Bolzano questa “N” non ci viene fuori.
E poi l'acca – che in italiano perde senso – per “Yaho” e “Yho” monchi e tronchi, oppure “Laik” che per pronuncia lo vogliamo un pochino più lungo.
Probabilmente l'esperanto della qwerty ha il suo fascino, perché altrimenti non si spiega come mai in 15 anni di utilizzo quotidiano di internet non ci viene naturale farlo giusto! (MC)