
Lo zafferano, spesso definito l’oro rosso, è uno degli ingredienti più preziosi e affascinanti della cucina mondiale. Deriva dagli stimmi del fiore Crocus sativus, che vengono raccolti rigorosamente a mano nelle prime ore del giorno, quando i petali sono ancora chiusi. Questo processo laborioso, unito alla resa estremamente bassa — basti pensare che servono migliaia di fiori per ottenere pochi grammi di spezia — contribuisce al suo valore elevato e al suo prestigio culinario.
In cucina, lo zafferano è amato per il suo profumo delicato e inconfondibile, con note floreali e leggermente metalliche, e per il caratteristico colore giallo intenso che conferisce ai piatti. La sua versatilità lo rende un ingrediente fondamentale in molte tradizioni gastronomiche. In Italia è protagonista del celebre risotto alla milanese, dove esprime al meglio la sua capacità di insaporire senza sovrastare. In Spagna è essenziale per la paella, mentre in Medio Oriente arricchisce piatti di riso, dolci e infusi.
Per esaltare al massimo le sue qualità, la tecnica più consigliata è quella dell’infusione: gli stimmi vengono lasciati riposare in poca acqua calda o brodo per almeno trenta minuti, così da liberare colore e aromi. Solo a questo punto vengono aggiunti alla preparazione. È bene evitare di tostarli o cuocerli a temperature troppo alte, per non alterarne la fragranza.
Oltre al valore gastronomico, lo zafferano vanta proprietà benefiche: contiene antiossidanti, ha effetti digestivi e, secondo alcuni studi, favorirebbe anche il buonumore. Significativo è il suo impiego nella medicina tradizionale, dove è usato da secoli come tonico naturale.
Utilizzare lo zafferano in cucina significa compiere un piccolo gesto di raffinatezza. Bastano pochi stimmi per trasformare un piatto semplice in un’esperienza aromatica ricca e avvolgente, capace di evocare tradizioni antiche e sapori senza tempo.