
Nadia Battocletti, argento olimpico e mondiale nei 10.000 metri e bronzo mondiale nei 5.000 è stata oggi ospite di “Un altro Podcast” un evento in seno al Festival dello Sport, condotto da Chiara Soldi. Questo era uno degli incontri del festival più attesi in città: giovani e meno giovani, tutti in fila per vedere Nadia, rientrata in Trentino da Tokyo, rimasta a casa coccolata da mamma e papà per passare poche settimane di riposo, dedicate alla programmazione del futuro.
Quando parla della sua famiglia si commuove, ha delle lacrime fresche perché mamma e papà la sostengono, ma se cade sono pronti per prenderla.
La giovane ragazza ha condiviso la sua emozionante esperienza di crescita e successi nel mondo dell’atletica. Una campionessa che ha trasformato i suoi sogni in realtà, affrontando sfide immense con determinazione e resilienza. La sua testimonianza è un richiamo a tutti coloro che aspirano a raggiungere obiettivi che sembrano lontani o inaccessibili.
Una carriera che è un successo dopo l’altro
Parlando della gara più difficile della sua carriera, i 10.000 metri ai Mondiali, ha rivelato quanto sia stata dura non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente. Le ostilità sportive, spesso vissute in un contesto competitivo come quello dell’atletica, non hanno però fermato la sua crescita; al contrario, l’hanno stimolata. Battocletti ha affermato che il gap con le atlete africane si sta riducendo e questo è merito del suo incessante impegno nel migliorarsi, non solo come atleta, ma anche come persona. Questa dualità di crescita rappresenta un valore aggiunto fondamentale per chiunque ambisca a migliorarsi in qualsiasi campo.
Il vero punto di svolta, per Nadia, è stato l’approccio alle prossime Olimpiadi di Parigi nel 2024. La consapevolezza del proprio valore e la decisione di potenziare il proprio staff tecnico sono stati passaggi cruciali che l’hanno portata a rendersi conto del livello eccellente che ha raggiunto. Ora, sa di poter competere alla pari con atlete di grande calibro. L’immagine di lei che sorride al cielo dopo aver tagliato il traguardo racchiude la gioia e la soddisfazione di una sportiva che ha dato il massimo. È un messaggio di speranza e di fiducia per chiunque desideri perseguire i propri sogni, dimostrando che con determinazione e supporto adeguato, nulla è impossibile.
Asics e la tecnologia delle scarpette per Nadia
Il pacco che Nadia ha portato per noi è una sorpresa tecnologica: “L’atletica non ha molti supporti tecnologici, ma queste scarpette di polimeri con spinta in carbonio sono un paio di scarpe studiate si di me, dalla Asics tecnologie che cura le scarpe dell’atleta.” Il corpo è il suo, però. Ormai lo sport è una questione scientifica e tecnica, mi sono resa conto, ha detto la sportiva, del livello delle atlete che avevo intorno a Parigi e da lì ho iniziato a rendermi conto del mio progresso.
Nadia è cresciuta islamica, come la mamma, con cui ha un legame profondo, ma anche nel suo paese è perfettamente amata e integrata: Cavareno ha pochi abitanti: “Quando torno e vedo il cartello Trentino mi sento subito a casa.” Nadia ha un Fan club che la segue ovunque, quando corre a Cavareno mettono il maxi schermo per guardarla e lei torna ad allenarsi lì, dove è cresciuta, con il campo da golf, da tennis, da padel, lo sci, l’arrampicata e specialmente la corsa su e giù.
Le medaglie olimpiche
E poi ci sono le due medaglie: “Le tengo in Banca” ha detto la sportiva. Sta per laurearsi, le manca un esame e la tesi. Ed è più difficile ingegneria che l’atletica, ha detto. Nadia Battocletti, sul palco della Filarmonica di Trento, è lo specchio della giovane normalità. Il duro lavoro e i sacrifici: con un sorriso orgoglioso, mostra le sue medaglie mondiali. Ogni medaglia è un simbolo di sacrificio, di notti insonni e di allenamenti estenuanti. Ma non è solo il metallo prezioso a definirla; il suo completino di gara, “che sa di Giappone e di successi”.
In prima fila, i genitori Jawhara e Giuliano ascoltano con attenzione. Nadia ricorda i valori che le hanno impartito: “A loro interessava semplicemente che stessi all’aria aperta, che mi divertissi”.
Ripensando ai momenti salienti della sua carriera, Nadia evidenzia Tokyo 2021, dove è riuscita a raggiungere la finale olimpica con un obiettivo iniziale di semplice partecipazione. Il 2022 le ha insegnato tanto, mentre il 2023 le ha riservato la gioia di battere il record italiano nei 5.000 metri. Eppure, guarda già al futuro: “C’è stata la virgoletta di Budapest, ma penso sia stata fondamentale per arrivare a Parigi”. MC