Fiction
Fiction
Cosa c’è di realistico nella finzione? E quanto di falso esiste ? Sembrano queste le domande che si leggono tra le righe di “Fiction”, ultimo lavoro dello scrittore padovano Giulio Mozzi, edito da Einaudi. Sedici storie in forma di racconti, lettere, interviste, appelli, compongono un libro fitto, corposo, in cui sembra dominare l’amara verità che la fiction, la narrazione, sia quanto di più vero la realtà possa proporci. E a prestare soccorso a questa tesi, ecco trovare ai margini delle storie alcune note, chiose, articoli di giornale, che dovrebbero rappresentare la parte credibile del racconto contrapposta alla parte palesemente falsa della fiction, ma che, forse, si rivela più finta delle parti narrate in forma soggettiva. Tutto diventa ambiguo, l’errore sembra nascondersi dietro ogni pagina, la scrittura si fa densa, il narrare ossessivo.
Le voci di moltiplicano, l’autore genera se stesso frantumando la propria penna nei nomi diversi che firmano i racconti. Ed è da questo parto letterario che nascono le diverse angolazioni da cui vedere le innumerevoli sfaccettature della vita. Sale l’ansia che attende il suo climax nell’idea della morte e nella fuga fittizia, come moto perpetuo, dal libro al reale.

Giulio Mozzi, Fiction, Einaudi 2001, pp. 272, £. 28.000
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