È un’attività che realizza la produzione di organismi acquatici sotto il controllo dell’uomo. Gli allevamenti si classificano in estensivi, semi-intensivi ed intensivi (quest’ultimi sono i più diffusi).
Allevamento estensivo:
- sviluppato prevalentemente in aree lagunari o stagni
- praticato su ampie superfici (fino a centinaia di ha)
- presenza di acqua dolce o salmastra alta circa 1 metro il cui ricambio avviene tramite le escursioni della marea o per pompaggio.
- in passato il ripopolamento avveniva per risalita spontanea delle larve e degli avannotti, adesso quasi sempre si fa ricorso all’immissione di novellame
- la produzione si aggira intorno a 100-150 Kg/ha
Allevamento semi-estensivo:
- dimensioni più ridotte rispetto all’allevamento estensivo
- integrazione dell’alimentazione naturale con i mangimi
- vasconi indipendenti uno dall’altro
- “semina” operata dall’uomo
- la produzione si aggira sui 10 – 20 qli/ha
- in caso di bisogno possono essere utilizzati aeratori a pale
Allevamento intensivo:
I tipici allevamenti dell’acquacoltura moderna sono quelli a carattere intensivo, nei quali il rapporto tra il numero di animali allevati e la quantità dell’acqua è di gran lunga superiore a quello naturale.
In molti di questi allevamenti si opera a ciclo chiuso, cioè vengono compiute tutte le operazioni riguardanti l’intero ciclo biologico della specie allevata, dalla riproduzione sino al raggiungimento della taglia commerciale. I pesci sono alimentati con Mangimi Estrusi , che sono mangimi completi, composti ed integrati.
Coesistono, quindi, vasche per riproduttori, ambienti ed attrezzature per l’incubazione delle uova, piccole vasche in cemento o di plastica per la schiusa e per lo “svezzamento”, e vasche più ampie per il pre-ingrasso e l’ingrasso.
La dimensione di questi allevamenti varia solitamente da 500 a 1000m2.