Apparentemente , le rive del laghetto dove i rematori si sono affiancati sembrano completamente deserte ma essi sanno come sotto terra in prossimità delle acque decine di piccoli esseri stiano appiattiti in silenzio attendendo l'allontanarsi del pericolo per uscire dalle loro invisibili dimore. Apriamo ora uno di questi recovery ed esaminiamo la struttura vediamo anzitutto una galleria d'entrata che ha il suo sbocco circa un metro e mezzo sotto la superficie dell'acqua cioè dove questa non ce l'ha nemmeno negli inverni più duri e risale gradualmente addentrandisi nella riva. Subito sopra il livello dell'acqua che l'allarga la galleria si allarga in una specie di terrazzino poi viene infine la tana è una camera bassa è larga pulitissima col pavimento coperto il soffitto formato dalla stessa terra o da una cupoletta di legno e fango pressato. Talvolta questa prima stanza comunica con una seconda al livello più elevato munita di una uscita verso l'aria libera qui ripara il castoro quando un'improvvisa piena primaverile allarga la stanza Inferiore. All'imboccatura della galleria troveremo un ammasso di rami di pioppo e di betulla tenuto fermo da un grosso tronco. Il magazzino e la dispensa invernale del castoro che interrompe i suoi lunghi sogni invernali per nuotare fin lì e portarsi nella tana qualche pezzetto di legno per se è per i piccoli infatti il legno specialmente quello dei giovani pioppi e delle Betulle costituisce il suo alimento principale insieme alle erbe estive. Protetto dall'acqua che nasconde l'entrata della sua casa l'animale trascorrere così il lungo inverno nordico ma quando il rombo del ghiaccio che si prende l levarsi del livello dell'acqua del fiume gonfiato dalle nevi disciolte lo avvertono dell'arrivo della primavera e comincia così un pesante periodo di lavoro in cui esso spiega tutte le sue mirabili capacità di costruttore.