GAMEDAY è tanta roba, per chi segue il football americano in Italia è anche la griglia del partitometro, dove giorno per giorno si elencano partite e risultate, il tabellone; ma è anche un modo di dire, una di quelle frasi fatte che il sottotitolo della pubblicazione puntualmente rilancia "perché le ragazze devono imparare a correre dietro a un pallone" e non quello gonfiato della metafora, ma quello concreto, reale, del campo da gioco, appunto.
Edito da Gribaudo nel 2022 e scritto da una famosa giornalista, Monica d'Ascenzo, riporta le esperienze di campionesse e campioni come Marco Belinelli, Cristiana Girelli, Paola Egonu, Fausto Desalu, Manuela Zanchi, Milena Bertolini, Cecilia Zandalasini, Luca Bigi, Iván Córdoba, Nadia Nadim, Alessandro Campagna e Miriam Sylla.
Ma al netto delle semplici storie: "Finché avrò anche solo un respiro in corpo, combatterò", dice la rugbista Nausicaa dell'Orto, ovvero si trovano le ipotesi, le teorie, i motti, i punti di vista, i valori che fanno di una persona sportiva, atta e capace, una campionessa o un campione. E così si snodano delle storie che portano a 15 diversi obiettivi, nello sport e nella vita.
Il tempo e il valore delle cose: "quando nello sport si impara che l'impossibile può diventare possibile, si cambia il modo di guardare alla vita" scrive l'autrice nelle sue conclusioni, perché "Tira!" non è solo un modo imperativo per portare una persona a dare un colpetto alla palla, ma è spronare al tentativo. Chi non prova non può riuscire e secondo uno studio citato nella pubblicazione, che ha come oggetto un contesto concorsuale in una famosa grande banca, le donne tendenzialmente non arrivano a posizionarsi perché nel dubbio non tirano a caso e quindi i maschi a parità di preparazione hanno anche in aggiunta il punteggio del caso e della fortuna, le donne, no. Che inizino a tentare, a provare, a tirare. Ecco il perché di questo libro. MC