Carciofi fritti all'italiana secondo Colette
Carciofi fritti all'italiana secondo Colette
CARCIOFI FRITTI ALL’ITALIANA SECONDO COLETTE


Pochi sanno che Colette (Sidonie Gabrielle Colette), nata nel 1873 a Saint-Sauveur-en-Puisaye e morta nel 1954 a Parigi, celebre romanziera francese del ‘900, autrice di Chéri 1920), Il grano in erba (1923), Sido (1930), La vagabonda (1910), la fortunata serie delle Claudine (1900-1903), amava molto dilettarsi di cucina. La scrittrice soggiornò parecchi mesi a Roma nel 1907 dove il suo secondo marito, Henry de Jouvenel, era in missione diplomatica.

“Poiché non parlavo la lingua del paese, visitavo male la Città Eterna e ancora peggio i musei da dove uscivo annientata e intimidita, tempestata di capolavori. Mi nutrivo in ristoranti molto modesti, e quello della Basilica Ulpia ebbe sempre di che accontentarmi, fin da quando ebbe a fornirmi, oltre al piatto di pasta, un mucchio quotidiano di nuovi carciofini, messi a fuoco vivo nell’olio bollente e rigidi come rose fritte”. Flore et Pomone, 1943.

Sciogliete tre mazzi di nuovi carciofini il cui fondo non sarà più grosso di una noce. Spezzate il gambo e tirate via la prima corona di foglie. Lavate i carciofi in acqua acidulata e sgocciolateli con cura. Scaldate 2 litri di olio di arachide e 180°. Mettete a fuoco vivo i carciofi per 4 minuti giusto il tempo di farli indurire. Sgocciolateli su un tovagliolo, salate con sale fino e divorateli semplicemente annaffiati con succo di limone.

Fausta Le Piane
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